Compendio di teologia e altri scritti by Tommaso D'Aquino

Compendio di teologia e altri scritti by Tommaso D'Aquino

autore:Tommaso D'Aquino [D'Aquino, Tommaso]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Religion, Christianity, Catholic, Christian Theology, General
ISBN: 9788851141677
Google: NrWyDAEACAAJ
editore: UTET
pubblicato: 2015-03-03T16:00:00+00:00


CAPITOLO 5

SE IL RELIGIOSO SIA TENUTO AL LAVORO MANUALE

§ 1. — Ma [i nostri oppositori] non trovando ragioni sufficienti per allontanare i religiosi dal ministero delle anime, tentano d’impedirlo indirettamente costringendoli al lavoro manuale in modo da ritrarli dallo studio che li rende idonei al ministero sacro. Così facendo gli oppositori suddetti somigliano ai nemici della città santa di cui parla Neemia (VI, 2): «Vieni e troviamoci insieme, ecc.», e quindi la Glossa: «I nemici della città santa volevano persuadere Neemia a scendere verso la campagna e ad allearsi con loro; allo stesso modo gli eretici e i falsi cattolici cercano di aggregarsi non per accedere essi stessi alla fortezza della vera fede e del retto operare, ma piuttosto per trascinare quanti vedono sulla vetta della virtù alle opere inferiori e alle dottrine perverse».

Essi quindi tentano di dimostrare in molte maniere che i religiosi sono tenuti al lavoro manuale.

1. Primo, ricorrendo a quel testo paolino (I Tess., IV, 11): «Lavorate con le vostre mani, come vi abbiamo comandato». Ma ai comandamenti tutti sono tenuti, e specialmente i religiosi. Dunque costoro devono lavorare con le loro mani.

2. Inoltre essi ricorrono a quell’altro testo paolino (II Tess., III, 10): «Chi non vuol lavorare neppure mangi», e alla relativa Glossa: «Alcuni spiegano il testo riferendolo al lavoro spirituale, non a quello corporale degli agricoltori e degli artigiani»; «ma essi cercano invano di alzare un polverone per sé e per gli altri, facendo sì che quanto la carità raccomanda essi non solo rifiutano di farlo, ma persino d’intenderlo». Paolo «vuole che i servi di Dio lavorino manualmente per avere di che vivere». Ora i religiosi sono incaricati espressamente del servizio di Dio. Perciò, stando al comando dell’Apostolo essi devono attendere al lavoro manuale.

3. Adducono inoltre quel testo della lettera agli Efesini: «Lavori piuttosto (ciascuno, aggiunge la Glossa) con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità», e «non soltanto per avere lui stesso di che vivere» (Efes., IV, 28). Perciò i religiosi i quali non hanno altra fonte per soccorrere chi è in necessità, devono svolgere un lavoro manuale.

4. Inoltre nel commentare le parole evangeliche (Luc., XII, 33): «Vendete ciò che avete», la Glossa spiega: «Non vi contentate di fare parte ai poveri del vostro cibo, ma vendete i vostri possessi; cosicché, dopo aver disprezzato tutti i vostri averi, per il Signore, lavorate manualmente per poter vivere e per fare elemosine». Dunque i religiosi, i quali hanno lasciato tutti i loro beni, devono lavorare di braccia per vivere e fare elemosine.

5. Soprattutto i religiosi sono tenuti a imitare la vita degli apostoli poiché professano lo stato di perfezione. Ma gli apostoli lavoravano con le loro mani. Vedi I Cor., IV, 12: «Ci affatichiamo lavorando con le nostre mani»; Atti, XX, 34: «Alle mie necessità hanno provveduto queste mie mani». E in questo essi si offrivano come esempio agli altri; vedi II Tess., III, 8-9: «Non abbiamo mangiato oziosamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica giorno e notte, […] per darvi noi stessi come esempio da imitare».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.